mercoledì 21 maggio 2014

CinePastorale

CinePastorale

Un buon film ha lo scopo di raccontare la realtà e la vita attraverso diverse prospettive e sfumature ed è questa base che lo rende un linguaggio appetibile soprattutto all’annuncio cristiano e alla catechesi perché il film giusto al momento giusto tocca il cuore delle persone e diventa porta di accesso al Vangelo…
www.cinepastorale.it non ha la pretesa di dare una valutazione critica dei film dal punto di vista artistico, né ha l’obiettivo di offrire un giudizio e una classificazione dei film dal punto di vista contenutistico. L’intento specifico è quello pastorale offrendo veri e propri percorsi catechetici capaci di far divenire un film - o una sequenza di film - linguaggio efficace per mediare contenuti di fede!

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martedì 13 dicembre 2011

Il Sentiero dei Lupi - Progetto

Il Sentiero dei Lupi - Progetto

Senerchia Oasi WWF
Valorizzazione del territorio
Il mondo giovanile è in continuo cambiamento non solo per i diversi passaggi generazionali che si susseguono con lo scorrere degli anni, ma anche per la miriade di subculture che nella nostra situazione territoriale accentua la frammentazione di esperienze di vita e di ricerca di senso.

Un elemento comune presente in tutti i giovani rimane il desiderio di realizzazione personale, che si esplicita nella ricerca di una maturità personale, nell’inserimento del mondo lavorativo, nel bisogno di senso dettato dall’affettività e dallo spirito. Pur essendo presente nel cuore di ogni giovane questa continua ricerca che potremmo chiamare di “senso”; rimane difficile poter configurare un itinerario che li porti ad un progetto di vita in cui lavoro fede e maturità umana riescano a configurarsi in un equilibrio di crescita aperto alla dimensione della fede...
...la sfida è proporre ai giovani irpini itinerari; è camminare insieme!

Visita il sito: www.sentierodeilupi.it

martedì 6 dicembre 2011

“Io ci sto”: la poliedricità di un’esperienza

“Io ci sto”: la poliedricità di un’esperienza
“Io ci sto” è il nome del campo lavoro mobile - con base a San Severo (Fg) - che si occupa della conoscenza e formazione sul fenomeno migratorio in Italia ed in particolare sulla situazione dei lavoratori stagionali - per lo più provenienti dai paesi del Centro Africa - nella capitanata di Foggia.

La scorsa estate questo campo lavoro è venuto proprio a completare un percorso che da qualche anno a questa parte sta decisamente impegnando la mia interiorità: fare sintesi su quanto vissuto questa estate mi riporta alla mio passato di tre anni fa, quando, nel vivere a Roma per approfondire i miei studi teologici, ho avuto modo non solo di vivere una forte esperienza di Chiesa - e nello specifico di apostolato in una parrocchia - ma ho soprattutto avuto modo di confrontarmi con una città multietnica in cui lo scontro/incontro tra persone di etnie, culture, tradizioni e religioni diverse è all’ordine del giorno...

Tale realtà non mi ha lasciato indifferente provocandomi fortemente sulla sfida dell’“integrazione”!

“Integrazione”... questa parola man mano è maturata dentro di me come sensibilità, ascoltando testimonianze di chi aveva vissuto esperienze di volontariato nel settore, divenendo ricerca personale, sensibilizzando le persone della parrocchia attraverso la visione di film a tema...

“Integrazione” una parola a cui ho cercato di dare una definizione: tenere insieme le differenze senza svendere la propria identità e senza appiattire l’altro al mio credo e al mio modo di essere, di pensare, di agire...

Ma mancava un qualcosa di fondamentale a questa mia definizione astratta: mancava l’incontro concreto con qualcuno!

Il campo “Io ci sto” ha dato una risposta proprio a questo permettendomi di vivere una forte esperienza di provocazione su queste tematiche e di incontro con l’altro diverso da me per etnia, nazionalità, cultura, condizione sociale, religione...

La provocazione è stata quella del conoscere in maniera più approfondita la realtà del fenomeno migratorio, nei numeri, nella sua valenza socio-economica per il nostro paese, nelle disumane condizioni “offerte” ai lavoratori, nella tratta per la prostituzione...

Ma il conoscere è stato decisamente irrobustito dall’incontrare Mamoudì, Mamadì, Rosa, Sonia, Latifa... persone straordinarie che mi hanno permesso di toccare con mano la loro storia, le loro culture, la loro religione, le sofferenze, i disagi, lo sfruttamento e vicendevolmente mi hanno permesso di raccontarmi e di sentirmi accolto come in famiglia.

L’incontro vero è stato nel conoscere storie vissute, storie di persone, e di fronte a questo ogni pregiudizio legato a paure e categorie che noi occidentali - e italiani in particolar modo! - ostentiamo cade di per sé...

L’incontro è stato nel dialogo sereno e pacifico sulle rispettive religioni (islamica e cristiana) mostrando ciascuno le proprie identità ed edificandoci a vicenda nel guardarci pregare...

L’incontro è stato tra di noi del gruppo di volontari molto differenziati per provenienza, per stili di vita e fede, provocati tutti dall’amore per l’altro che ci ha fatto continuamente chiedere: ma per chi lo stiamo facendo? Qual è, nel servizio, il differente apporto che può dare la nostra fede in Gesù Cristo?

...Al termine di questa esperienza “Io ci sto” è diventato un motto: “Io ci sto” ad abbattere paure e pregiudizi; “Io ci sto” a conoscere l’altro; “Io ci sto” a promuovere l’integrazione; “Io ci sto” a lasciarmi provocare e arricchire da chi è diverso da me... Con l’aiuto di Dio “Io ci sto” ad uscire fuori da me stesso per amare pienamente l’altro!

Capitanata di Foggia, agosto 2011
Carmine Fischetti
presbitero/integrazionista

mercoledì 23 novembre 2011

Cineforum "Razzismo vs Integrazione"

Percorso tematico: Razzismo vs Integrazione
Quarto film: Il sapore della vittoria

Un film di Boaz Yakin. Con Denzel Washington, Will Patton, Wood Harris, Ryan Hurst, Donald Faison. 
Titolo originale Remember the titans. Drammatico
Ratings: Kids
durata 113 min.

Soggetto: "Remember the Titans": è il titolo originale di questo film. I Titans erano una squadra di football studentesco di un liceo di Alexandria in Virginia dove, nel 1971, a seguito del processo di integrazione razziale avviato nel sud degli States, vengono accorpate due scuole prima frequentate l'una dai bianchi e l'altra dai ragazzi di colore. E dei Titani bisogna essere per riuscire a superare indenni la situazione esplosiva che questa circostanza determina, soprattutto se come primo coach viene designato un allenatore di colore (grande interpretazione di Denzel Washington) che prende il posto del bianco (il bravo Will Patton - Silkwood, Copycat, Armageddon) che fino ad allora aveva guidato, con merito, la squadra. Basato su una storia vera, il film è imperniato sul rapporto tra i due coach dapprima conflittuale poi avviato sulla via di una sempre più fitta collaborazione. Un rapporto nel quale l'iniziale diffidenza cede il passo al rispetto verso l'altro e dove la rispettiva etica professionale ha la meglio sull'odio e sul rancore. L'amicizia tra i due allenatori è certamente il miglior viatico affinché tolleranza e solidarietà diventino le parole d'ordine anche per i ragazzi e, naturalmente, costituiscono gli ingredienti fondamentali per cercare di ottenere la vittoria finale nel campionato studentesco. Alla base dell'odio e dell'intolleranza c'è l'ignoranza, è determinante quindi la piena conoscenza dell'uno con l'altro e allora ecco che il coach durante il ritiro estivo costringe i ragazzi, pena una seduta supplementare di allenamento, ad incontrarsi e a dire tutto di sé all'altro. Ed allora i Titani, "che sono più forti degli Dei", riusciranno ad essere più forti degli avversari, della gente che li circonda, del mondo intero.

Recensione: Incentrato sul conflitto bianchi-neri, il film ci propone, pur se sullo sfondo, anche un altro razzismo che è quello contro ogni genere di diversità: l'odio verso gli hippies, i gay ed anche solo contro chi non riesce ad ottenere una piena sufficienza a scuola. Il regista Boaz Yakin (Il gioco dei rubini) confeziona un buon film alternando alle frenetiche e violente scene di football momenti di pacata riflessione resi maestralmente dai due interpreti principali…

Valutazioni pastorali: L'amicizia tra i due allenatori è certamente il miglior viatico affinché tolleranza e solidarietà diventino le parole d’ordine anche per i ragazzi… La loro comunione di intenti, ossia il credere fermamente nei ragazzi e il mettere passione nel loro lavoro, permette a questi di vivere una esperienza forte di fraternità! Spesso è a partire da esperienze forti vissute insieme ed dal camminare speditamente per perseguire un ideale comune che si superano le non conoscenze, i pregiudizi e qualsiasi ostacolo al vivere insieme: in questo modo lo spirito di gruppo/comunione/fraternità prevarrà su ogni cosa.

lunedì 21 novembre 2011

Cineforum "Razzismo vs Integrazione"

Percorso Tematico: Razzismo vs Integrazione
Terzo Film: Lezioni di Cioccolato

Un film di Claudio Cupellini. Con Luca Argentero, Violante Placido, Neri Marcorè, Hassani Shapi, Josefia Forlì
Commedia, durata 99 min
Italia 2007
Universal Pictures


Soggetto: Insensibile e senza scrupoli, Mattia è un cinico imprenditore edile votato alla fede del "risparmio come massimo guadagno". Dopo aver rinunciato a costruire i ponteggi di sicurezza per il suo cantiere, si ritrova improvvisamente a far fronte ai ricatti di uno sfortunato operaio egiziano (lo strepitoso Hassani Shapi), caduto da un tetto e costretto al gesso dalla vita in su. Ragione del ricatto, un concorso da cioccolataio da frequentare sotto mentite spoglie – quelle di Kamal appunto, impossibilitato a partecipare – in cambio di una non denuncia per le condizioni disumane del cantiere. Per Mattia, si apriranno le porte di un mondo sconosciuto fatto di integrazione culturale e di dignitosissima povertà, nel tentativo di redimersi dalla sua vita precedente ed evitare, al tempo stesso, una scottante denuncia alle autorità. 

Recensione: “Lezioni di cioccolato” è una commedia impegnata che nell'avvicendarsi di scene e storie che suscitano il buon umore fa riflettere su temi importanti quali l'immigrazione, l'integrazione, l'accoglienza dell'altro. 
Guardando con un occhio la società in cui viviamo il film sviluppa un intreccio che si basa su una storia leggerissima e sicuramente prevedibile, arricchita, però, da tanti elementi legati all’attualità della nostra Italia quali: l’immigrazione, i permessi di soggiorno, il lavoro nero, i pregiudizi, le paure, la sfida dell'integrazione... Un film con una sceneggiatura ben scritta, una regia efficace, interpreti poliedrici... insomma un film ben fatto. 

Scevro da qualsiasi volgarità “Lezione di cioccolato” diverte grazie ad una comicità basata sullo spaesamento del protagonista, Mattia che da arrogante geometra, insofferente verso le esigenze del prossimo, si deve trasformare in Kamal, egiziano immigrato. Il cinico geometra per evitare di essere denunciato dal suo “operaio in nero”, accetta di frequentare al suo posto un corso per cioccolatai. 

Così Mattia fingendo di essere Kamal conoscerà un'altra cultura, capirà quali sono i veri valori della vita e imparerà ad amare. 

Valutazioni pastorali: Nella Sacra Scrittura il Signore incita il suo popolo all’attenzione allo straniero perché anche Israele un tempo era stato straniero (Cf Dt 5, 15)… Mettersi nei panni dell’altro, condividere le stesse gioie e le stesse sofferenze è il passo prioritario affinché si possa andare oltre le paure, i pregiudizi, gli sfruttamenti e riconoscere che dinanzi a sé si ha una persona.
Un passo fondamentale per promuovere il valore dell'integrazione è avere presente che la diversità è ricchezza che se riconosciuta e accolta potrà davvero cambiare in meglio le nostre vite.

mercoledì 16 novembre 2011

Cineforum "Razzismo vs Integrazione"

Percorso tematico: Razzismo vs Integrazione
Secondo film: Freedom Writers

Un film di Richard LaGravenese. Con Hilary Swank, Patrick Dempsey, Imelda Staunton, Scott Glenn, April Lee Hernandez. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 123 min. - USA, Germania 2007. 

Soggetto:
Erin Gruwell è una giovane insegnante di lettere al suo primo incarico in un liceo. Siamo a Los Angeles nel 1992, poco dopo gli scontri razziali che avevano messo a ferro e fuoco la città. Erin si vede affidare una classe composta da latinoamericani, cambogiani, afroamericanie un unico bianco. Provengono tutti da realtà sociali in cui il degrado e la violenza costituiscono parte integrante della vita quotidiana. Le istituzioni li vedono come un peso morto da "parcheggiare" in attesa che tornino nella strada. "La Gruwell" (così prenderanno a chiamarla i ragazzi) non si arrende né di fronte all’istituzione né di fronte agli allievi che inizialmente la respingono convinti che sia l’ennesima insegnante disinteressata al loro vissuto. Riuscirà a convincerli ad uscire dalla gabbia delle gang e a guardarsi dentro scrivendo dei diari che diverranno un libro. 

Recensione
Los Angeles, 1992: città assediata da un'ondata di violenza di "guerra" tra bande/gang di gruppi etnici, sedata con l'intervento dell'esercito il due maggio dello stesso anno, pur se scatenata dall'assoluzione dei quattro poliziotti responsabili del pestaggio di Rodney King. Questo evento rappresentava il culmine di una situazione ormai da molti anni in procinto di esplodere, questo evento sembrava aver chiuso il progetto di ogni possibile sogno di integrazione, lasciando spazio solo all'odio razziale e alla paura dell'altro... Ma la speranza di un mondo migliore è difficile da uccidere!

Freedom writers è un film tratto da una storia vera, e narra la vicenda di una coraggiosa insegnante, Erin Gruwell, che osò credere con tutto il cuore in un programma di integrazione razziale sorto all'indomani delle rivolte a Los Angeles. I suoi alti ideali tuttavia si scontrarono molto presto con la crudele realtà dei fatti: da una parte dovette affrontare una classe problematica, caratterizzata da tensione e spesso dalla lotta per la sopravvivenza, mentre d'altro canto fu ostacolata da un sistema a favore dell'integrazione solo sulla carta, sistema che in realtà creava "ghetti" di segregazione per le categorie di persone più svantaggiate. La lotta della Gruwell è quindi una lotta dal basso e nel cuore di adolescenti che troppo presto nelle loro vite hanno conosciuto una sofferenza tale da renderli adulti precocemente e contro la loro volontà. Erin Gruwell trovò un proprio metodo spingendo i ragazzi a mettere su carta la loro rabbia e la loro frustrazione, facendo capire loro di non essere soli e insieme è possibile costruire qualcosa di più grande... 

Valutazioni pastorali
Spesso ci troviamo di fronte decisioni prese dall’alto che puntano ad un’integrazione solo sulla carta e non ad una vera integrazione. Giocare sull’integrazione parte da una verità cristiana semplice, ma che spesso si ha troppa paura per realizzare: l’amore per l’altro! È solo a partire da questo, amando l’altro come me stesso, mettendo cuore e passione in ciò che si fa, che si può superare la paura dell’altro, il finto sentirsi sicuri dietro la realtà del “ghetto” e raggiungere una vera integrazione. Tutto questo lo si può costruire a partire dalla "passione educativa", come il film ci prospetta...

domenica 13 novembre 2011

Saluto a Guardia Lombardi

Rosso Comunità
Caro Don Carmine,
quando tre anni fa arrivasti nella nostra parrocchia subito si notò la tua tranquillità e il tuo fare umile e sincero. Tutti apprezzammo la semplicità con la quale, nelle tue omelie, riuscivi a rendere comprensibili concetti piuttosto difficili e a farli arrivare dritti al cuore della gente. Poi, pian piano è venuto fuori anche un altro lato del tuo carattere quello scherzoso, gioioso e anche un po’ irrequieto. Con la tua voglia di organizzare hai coinvolto tanti giovani in attività quali il grest, la gmg, il corso di cresima spronandoci a vivere una vita gioiosa e serena. Ci hai insegnato a credere in una chiesa non solo giovane, ma soprattutto moderna. Una chiesa che sappia affrontare le contraddizioni che per secoli l’hanno afflitta. Hai donato a noi tutti l’essenza di una fede critica e razionale, che debba interrogarsi ogni giorno e cercare delle risposte evitando di accodarsi alle regole del passato e discostandosi dai modi di agire moderni della società. La conoscenza degli ultimi apparecchi informatici (come: l’iphone, l’ipode, la ps3 e il pc) sono stati una delle tue carte vincenti. Hai infatti dimostrato che questi recenti ritrovati della tecnologia, giudicati con scetticismo dalle generazione più adulte, possono essere anch’essi utilizzati al servizio della chiesa per fare in modo che molti più giovani entrino in contatto con la parola di Dio. In questi tre anni hai dovuto affrontare anche tante difficoltà, che però non hanno minimamente intaccato il tuo essere. Il compito più faticoso è stato sicuramente quello di dover convivere con la viva irruenza di Don Rino.Grazie di cuore Don Carmine, quando percorrerai la strada per Andretta ricordati di venirci a salutare perché qui a Guardia c’è tanta gente che ti vuole bene.

Guardia Lombardi, domenica 13 novembre 2011
Giuseppe Troiano
parrocchiano