venerdì 30 settembre 2011

In viaggio verso la GMG

I diversi modi di viaggiare...
Preti a portér

Di fianco la foto che ha spopolato su facebook di me e don Rino in viaggio verso Madrid.
Come prepararsi ad affrontare il viaggio per la GMG? Ci sono due scuole di pensiero: la "fischettica" e la "rinica".

La prima scuola di pensiero consiglia:
1. pantaloncini e scarpe comode per affrontare la dura giornata di sballottamenti tra aeroporti, posti stretti nell'airbus, chilometri a piedi da fare;
2. zainetto con tutto l'occorrente per la giornata di spostamenti: marsupio con documenti e soldi, cellulare tutto fare con internet, giochi e persino Bibbia digitale per pregare, borraccia per quando hai sete, cartina delle metro di Madrid, felpa di pail leggera se hai freddo, k-way in caso di pioggia;
3. zaino da campo con tutto l'occorrente per una settimana: lo zaino deve essere come una piccola "casa in spalla" e contenere il più possibile suppellettili essenziali per adattarsi ad ogni tipo di alloggio: capi di vestiario essenziali, sapone di marsiglia per lavare biancheria e vestiti così da portarsi il minimo indispensabile, torcia, coltellino svizzero per ogni "pasto improvvisato", borraccia, sacco a pelo, stuoino, roba per la notte, il necessario per la toilette, asciugamano grande, costume, sacchetti biancheria sporca...
...il tutto diviso in scomparti aiutandosi con dei sacchetti!

La seconda scuola di pensiero consiglia:
1. tenuta comoda per il viaggio, ma che conservi sempre un certo stile;
2. tracolla con il minino indispensabile di documentazione, soldi, cellulare e qualcosa da leggere durante il viaggio;
3. valigie stracariche di vestiti, senza farsi eccessivi problemi sulle cose inutili da portare... tanto: a) si va in hotel 4 stelle, b) un carrello - e nel migliore dei casi un facchino! - lo si trova sempre, c) per gli spostamenti si chiama un taxi!

Per il prossimo viaggio insieme, scegli tu quale scuola di pensiero seguire... l'importante è esserci!

Aeroporto di Roma, 17 agosto 2011
Carmine Fischetti
presbitero/viaggiatore

giovedì 29 settembre 2011

GrestAQuiCoNoi 2011

GrestAQuiCoNoi... i protagonisti!
GrestAQuiCoNoi 2011...

Quest'anno l'avventura del Grest interparrocchiale ha luogo nella mitica Cuppulonia (Guardia Lombardi - zona san Pietro): incantevole posto decisamente adatto per l'ambientazione del campo.
La conformazione del luogo, infatti, ci ha trasportato subito nel fantastico mondo di Petronia, dove gli imperi di Pocaterra e Cemetizia si contendono il dominio delle Terre Brulle e Inesplorate e il controllo del potere delle Pietre Magiche...
Il passo biblico di riferimento - "la casa costruita sulla roccia" (Mt 7, 24-27) - e le attività/giochi volti ad educare allo sviluppo ecosostenibile, all'attenzione all'ambiente e all'uso di energie rinnovabili, hanno permesso ai ragazzi di vivere una forte esperienza e di sensibilizzarsi sul "costruire un mondo migliore" - sostenuti dalla fede nell'amico Gesù - a partire dal loro territorio.


Da questa introduzione e dalla foto di cui sopra potete facilmente intuire come è bene non portare i ragazzi al Grest se non volete che siano traviati e contagiati dalla malattia "creattiva" di noi animatori!


Grest Interparrocchiale Guardia Lombardi e Morra De Sanctis, 9-14 agosto 2011

Carmine Fischetti
presbitero/animatore

mercoledì 28 settembre 2011

Gmg Madrid 2011... La bellezza di una Chiesa vera


Cuatro Vientos
Gmg Madrid 2011... La bellezza di una Chiesa vera

“Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio” (Ef 3, 17-19).

Eravamo in tanti quella notte in cammino dalla cattedrale di Sant’Angelo dei Lombardi verso il Goleto, desiderosi di divertirci, di intessere nuove amicizie, di vivere un’avventura, di ricercare qualcosa, di ritrovare noi stessi, di cercare Qualcuno, di riscoprirci Chiesa... Inizia così la nostra avventura della Gmg: in “cammino” verso Madrid, cammino che poi ha caratterizzato l’intera esperienza.
A parte questo inciso sull’inizio del nostro viaggio, vorrei condividere delle immagini di uno dei momenti finali dell’esperienza per raccontare ciò che mi porto dentro: ho ancora vivida nella mente e nel cuore l’immagine della spianata di Cuatro Vientos, dove una folla immensa cammina per raggiungere le proprie postazioni. Le bandiere di ogni nazione, le difficoltà del cammino, il caldo asfissiante, i disagi nell’arrangiare una sistemazione su un quadrato di terra dove passare la notte, il riconoscere il valore dell’acqua e gioire per ogni goccia che qualcuno ti offre, l’aiuto vicendevole e di contro lo scontrarci nel fare presenti le rispettive difficoltà, l’improvvisa tempesta notturna, i trambusti e la paura per i disagi legati alla tormenta e poi... nella notte, durante la veglia, per un breve momento tutto si rasserena: un attimo di silenzio, una surreale quiete in ginocchio davanti al Santissimo con affianco a me alcuni compagni di cammino... ecco la realtà del nostro essere Chiesa!
Quello che ho potuto rafforzare alla Gmg di Madrid? L’amore per Cristo e, in lui, l’amore per la Chiesa reale; una Chiesa che è: 
1) “lunghezza” di un viaggio, di un cammino, che è fatto di disagi, di fatica, ma proprio in questi di un incontrarci, scontrarci, conoscerci e amarci per quello che siamo; 
2) “altezza” di un desiderio che ci porta a volare alto, a radicarci su Cristo, a costruire con lui un’intimità per poi trasmettere al mondo e agli altri questo amore che ci ha cambiato la vita; 
Parte del gruppo diocesano
3) “profondità” del Mistero di Dio che ci guida e, al contempo, della verità su noi stessi, e del nostro essere comunità, senza cadere nell’illusione di una società perfetta in cui io presbitero faccio da maestro sacro e intoccabile. Mi ha molto colpito, a riguardo, il vedere attorno a me tanti presbiteri che non si mettevano su un piedistallo nascondendosi dietro l’ostentazione di uno status, che non arrogavano diritti su privilegi per trovare una sistemazione più agiata... ma che condividevano in tutto la precarietà dei giovani che stavano accompagnando: dal vestire, al mangiare, al mostrarsi e offrirsi agli altri per le proprie fragilità; 
4) “ampiezza” di una comunità universale che va oltre i nostri “campanili”, arricchendosi delle culture e dei modi che ciascun popolo ha di pregare Dio. 

Che cosa in sintesi ho visto a Madrid? Una Chiesa vera che smette mai di camminare.

Madrid, 16-21 agosto 2011
Carmine Fischetti
presbitero

martedì 27 settembre 2011

Bordertown

Bordertown
Bordertown...

"Bordertown" è il titolo di un film che ho visto qualche anno fa che descriveva la "vita" di una città al confine tra Messico e Stati Uniti: città vittima del BAFTA, il trattato che avrebbe dovuto portare lavoro nello stato latinoamericano limitando l'immigrazione negli States. Qui un personale a prevalenza femminile produce televisori, computer… che verranno poi venduti a prezzi contenuti negli Usa e nel mondo...
Bordertown è una delle immagini che nitidamente prende forma nella mia mente ripensando alla "città-confine" che ha ospitato noi gruppo del campo lavoro IoCiSto; sto parlando del Ghetto di Rignano, villaggio in continua evoluzione che ospita circa 500 immigrati africani e che si trova in mezzo ai campi di pomodori e di altre colture della capitanata di Foggia.
Il Ghetto: una città al confine tra vari comuni della capitanata, che si rimpallano l'onere di prendersi cura degli abitanti, non occupandosi come dovuto dei servizi minini, ossia di rifornirli di acqua potabile e tenere puliti i servizi igienici mobili e... magari progettare seriamente un modo per offrire una condizione più dignitosa di vita per quelli stessi abitanti...
Una città al confine tra vari appezzamenti di terreno, i cui proprietari probabilmente ritengono normale che 500 persone vivano in condizioni igieniche precarissime, in baracche di cartone o in case diroccate, come probabilmente ritengono normale essere conniventi di una malavita organizzata - da parte di italiani - che all'interno della città si occupa di elevare lo status umano e sociale degli abitanti promuovendo prostituzione e spaccio...
Una città al confine tra Italia e Africa Centrale dove culture diverse, lingua per lo più francese, religione in prevalenza Islamica ed una microeconomia locale fatta di luoghi in cui poter comprare vestiti, alimenti e piatti tipici ti danno l'impressione di essere trasportato nel continente africano...
Una città al confine tra bellezze - storie, persone, sorrisi, bambini, umanità, rispetto, accoglienza - e contraddizioni - sfruttamento lavorativo, prostituzione, precarietà.
Una città "limite" in cui sembra  perdersi il confine tra bene e male e l'unico punto fermo che rimane è l'attenzione alla persona che hai difronte...
Nella città noi del campo di lavoro IoCiSto e gli abitanti: insieme uniti da quella stessa terra simbolo di radici culturali e religiose diverse, di storie che si intrecciano, di legami tra persone, di appartenenza reciproca, ma anche di precarietà ed in quella precarietà un desiderio forte ed una piccola azione concreta di lottare, di educare e di voler cambiare le cose insieme.

Capitanata di Foggia, 24 luglio - 7 agosto 2011
Carmine Fischetti
presbitero