giovedì 10 novembre 2011

Cineforum "Razzismo vs Integrazione"

Tra i tanti hobbies della mia esperienza di vita, uno che predomina è sicuramente il cinema - come avrete già intuito!
...Perché dunque non postare film preferiti e percorsi di cineforum tematici che durante questi anni mi hanno accompagnato e guidato negli svariati incontri di catechesi proposti?
La risposta evidentemente positiva - sto facendo tutte cose io! - mi da lo slancio per consigliare a voi tutti alcuni percorsi di film che potranno culturalmente arricchirvi, provocarvi e riaccendere un sano spirito critico che sappia leggere ciò che avviene intorno a noi... Che tu sia una persona, o una famiglia, o un gruppo di amici, o un gruppo giovani, o un gruppo adulti, o un gruppo parrocchiale questo potrà essere uno strumento utile per interrogarti su: "Chi sono io?"; "Chi è l'altro/l'Altro?"; "Come va il mondo?"

Il primo percorso tematico che vi propongo è: "Razzismo vs Integrazione"...
...In un paese come il nostro in cui il fenomeno dell'immigrazione negli ultimi decenni ha avuto una forte impennata generando entusiasmi e per lo più paure nell'incontrare e accogliere l'altro diverso da me per nazionalità, pelle, cultura, religione, status economico e sociale, forte sorge l'esigenza di conoscere realmente il fenomeno e le persone e di non chiudersi pregiudizialmente dietro la "paura dell'altro"...
Nello specifico, ad oggi il 10% della popolazione italiana viene da altre nazioni, e questo fa degli immigrati presenti sul territorio non più solo un fenomeno da controllare e arginare, ma una sfida per ciascuno di noi chiamato a superare paure e pregiudizi, a giocarsi nell'integrazione di storie e culture diverse, ad incontrare persone con le quali costruire il nostro futuro...


Percorso tematico: Razzismo vs Integrazione
Primo film: CRASH - Contatto fisico (Crash)

Genere: Drammatico 
Regia: Paul Haggis 
Interpreti: Sandra Bullock (Jean Cabot), Brendan Fraser (Rick Cabot, marito di Jean), Don Cheadle (Graham Waters), Matt Dillon (Ryan), Thandie Newton (Christine Thayer), Ryan Phillippe (Tommy Hanson), Jennifer Esposito (Ria), Terrence Dashon Howard (Cameron Thayer), William Fichtner (Jake Flanagan), Chris "Ludacris" Bridges (Anthony), Karina Arroyave (Elizabeth), Larenz Tate (Peter Waters), Dato Bakhtadze (Lucien). 
Nazionalità: Stati Uniti/Germania 
Distribuzione: Filmauro 
Anno di uscita: 2005 
Orig.: Stati Uniti/Germania (2004) 
Sogg.: Paul Haggis 
Scenegg.: Paul Haggis, Bobby Moresco 
Fotogr.(Panoramica/a colori): J. Michael Muro 
Mus.: Mark Isham 
Montagg.: Hughes Winborne 
Dur.: 107' 
Produz.: Sarah Finn, Andrew Reimer, Don Cheadle, Cathy Schulman, Robert Moresco, Bob Yari, Mark R. Harris, Paul Haggis. 
Giudizio: Raccomandabile / problematico /dibattiti** 
Tematiche: Alcolismo; Emigrazione; Famiglia - genitori figli; Malattia; Male; Matrimonio - coppia; Razzismo; Violenza; 

Soggetto: Due giorni a Los Angeles. Tante storie entrano in contatto tra loro. Jean, una casalinga, cerca di continuo il marito Rick, procuratore distrettuale. Un immigrato iraniano compra una pistola per difendere il proprio negozio aperto 24 ore al giorno. Un famoso regista televisivo di colore viene fermato dall'agente Ryan che apostrofa i due con insulti razzisti. Lo stesso Ryan a casa si prende cura dell'anziano padre malato. Un detective negro ha una madre che si droga, e un fratello che ruba automobili mentre con un complice si lancia in teorie sulla giustizia nella società. A fianco di Ryan, una giovane recluta della polizia mette i propri nervi a dura prova. 

Recensione: "In ogni metropoli si incontrano tantissime persone (...) ma a Los Angeles i suoi abitanti sono talmente barricati (...) da non incontrarsi mai, ed è tanto il loro desiderio di avere un contatto fisico.."
Inizia così questo film, con la voce del detective Graham Waters che descrive la sua città. Una città fatta di scontri tra etnie, storie, culture, religioni... Una città fatta di "non-incontri" nell'indifferenza cronica in cui ciascuno non si interessa realmente di conoscere l'altro e rimane chiuso nel suo mondo.
I protagonisti sono diversi e ciascuno di loro mostra uno spaccato della realtà americana: vi è il poliziotto americano che abusa del proprio potere, due ragazzi di colore delinquenti, un ex galetto con famiglia divenuto onesto e via discorrendo. Il collante che lega le loro vite è il razzismo e il pregiudizio nei confronti di culture diverse, volutamente ostentato in alcune scene per rimarcare il concetto che l'odio spesso nasca dalla semplice ignoranza, dalla frustrazione per una vita avara di sorrisi e di gratificazioni. 
La sceneggiatura è parte integrante del messaggio che il film vuole lanciare: è toccante e capace di coinvolgere emotivamente lo spettatore. La telecamera è spesso puntata sulla strada, sui silenzi dei personaggi, sui loro sentimenti; caratterizzata da musiche malinconiche e suggestive poi, insieme ad immagini molto forti, rende al meglio la sensazione della solitudine. 
Ciò che emerge guardando Crash - contatto fisico è come la scarsa comunicazione, uno dei nodi cruciali della società contemporanea, possa portare al non incontro e all'odio per l'altro. 
La fine del film però mostra uno prospettiva di speranza in cui l'incontro con l'altro e il superamento di ogni paura e pregiudizio si realizza grazie ad un uscire fuori da sé, ad un gesto di amore gratuito...

Valutazione Pastorale: Una struttura corale, a cerchi concentrici, disegna una città (forse la vera protagonista), la sua bellezza, la sua bruttezza, i suoi luoghi intermedi. Gli uomini della legge sono duri e spietati oltre il necessario, ma poi si lasciano andare a gesti di affetto. Gli equilibri vacillano a Los Angeles, il terremoto, più interiore che geografico, é sempre in agguato. La pistola é lì, la mano deve decidere se premere o no il grilletto, la testa dice alla mano cose che il cuore non vuole sentire. Paul Haggis, già sceneggiatore per Clint Eastwood, esordisce alla regia con un proprio copione che fotografa una umanità sazia e dolente, generosa e confusa, solidale e sospettosa. La pietas sorregge un'impalcatura ammantata di stupori e di deliri. Si scava nelle coscienze, si pongono domande forti, si cercano risposte 'alte'. Un film da vedere con attenzione che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come raccomandabile, problematico e adatto per dibattiti.

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