mercoledì 23 novembre 2011

Cineforum "Razzismo vs Integrazione"

Percorso tematico: Razzismo vs Integrazione
Quarto film: Il sapore della vittoria

Un film di Boaz Yakin. Con Denzel Washington, Will Patton, Wood Harris, Ryan Hurst, Donald Faison. 
Titolo originale Remember the titans. Drammatico
Ratings: Kids
durata 113 min.

Soggetto: "Remember the Titans": è il titolo originale di questo film. I Titans erano una squadra di football studentesco di un liceo di Alexandria in Virginia dove, nel 1971, a seguito del processo di integrazione razziale avviato nel sud degli States, vengono accorpate due scuole prima frequentate l'una dai bianchi e l'altra dai ragazzi di colore. E dei Titani bisogna essere per riuscire a superare indenni la situazione esplosiva che questa circostanza determina, soprattutto se come primo coach viene designato un allenatore di colore (grande interpretazione di Denzel Washington) che prende il posto del bianco (il bravo Will Patton - Silkwood, Copycat, Armageddon) che fino ad allora aveva guidato, con merito, la squadra. Basato su una storia vera, il film è imperniato sul rapporto tra i due coach dapprima conflittuale poi avviato sulla via di una sempre più fitta collaborazione. Un rapporto nel quale l'iniziale diffidenza cede il passo al rispetto verso l'altro e dove la rispettiva etica professionale ha la meglio sull'odio e sul rancore. L'amicizia tra i due allenatori è certamente il miglior viatico affinché tolleranza e solidarietà diventino le parole d'ordine anche per i ragazzi e, naturalmente, costituiscono gli ingredienti fondamentali per cercare di ottenere la vittoria finale nel campionato studentesco. Alla base dell'odio e dell'intolleranza c'è l'ignoranza, è determinante quindi la piena conoscenza dell'uno con l'altro e allora ecco che il coach durante il ritiro estivo costringe i ragazzi, pena una seduta supplementare di allenamento, ad incontrarsi e a dire tutto di sé all'altro. Ed allora i Titani, "che sono più forti degli Dei", riusciranno ad essere più forti degli avversari, della gente che li circonda, del mondo intero.

Recensione: Incentrato sul conflitto bianchi-neri, il film ci propone, pur se sullo sfondo, anche un altro razzismo che è quello contro ogni genere di diversità: l'odio verso gli hippies, i gay ed anche solo contro chi non riesce ad ottenere una piena sufficienza a scuola. Il regista Boaz Yakin (Il gioco dei rubini) confeziona un buon film alternando alle frenetiche e violente scene di football momenti di pacata riflessione resi maestralmente dai due interpreti principali…

Valutazioni pastorali: L'amicizia tra i due allenatori è certamente il miglior viatico affinché tolleranza e solidarietà diventino le parole d’ordine anche per i ragazzi… La loro comunione di intenti, ossia il credere fermamente nei ragazzi e il mettere passione nel loro lavoro, permette a questi di vivere una esperienza forte di fraternità! Spesso è a partire da esperienze forti vissute insieme ed dal camminare speditamente per perseguire un ideale comune che si superano le non conoscenze, i pregiudizi e qualsiasi ostacolo al vivere insieme: in questo modo lo spirito di gruppo/comunione/fraternità prevarrà su ogni cosa.

lunedì 21 novembre 2011

Cineforum "Razzismo vs Integrazione"

Percorso Tematico: Razzismo vs Integrazione
Terzo Film: Lezioni di Cioccolato

Un film di Claudio Cupellini. Con Luca Argentero, Violante Placido, Neri Marcorè, Hassani Shapi, Josefia Forlì
Commedia, durata 99 min
Italia 2007
Universal Pictures


Soggetto: Insensibile e senza scrupoli, Mattia è un cinico imprenditore edile votato alla fede del "risparmio come massimo guadagno". Dopo aver rinunciato a costruire i ponteggi di sicurezza per il suo cantiere, si ritrova improvvisamente a far fronte ai ricatti di uno sfortunato operaio egiziano (lo strepitoso Hassani Shapi), caduto da un tetto e costretto al gesso dalla vita in su. Ragione del ricatto, un concorso da cioccolataio da frequentare sotto mentite spoglie – quelle di Kamal appunto, impossibilitato a partecipare – in cambio di una non denuncia per le condizioni disumane del cantiere. Per Mattia, si apriranno le porte di un mondo sconosciuto fatto di integrazione culturale e di dignitosissima povertà, nel tentativo di redimersi dalla sua vita precedente ed evitare, al tempo stesso, una scottante denuncia alle autorità. 

Recensione: “Lezioni di cioccolato” è una commedia impegnata che nell'avvicendarsi di scene e storie che suscitano il buon umore fa riflettere su temi importanti quali l'immigrazione, l'integrazione, l'accoglienza dell'altro. 
Guardando con un occhio la società in cui viviamo il film sviluppa un intreccio che si basa su una storia leggerissima e sicuramente prevedibile, arricchita, però, da tanti elementi legati all’attualità della nostra Italia quali: l’immigrazione, i permessi di soggiorno, il lavoro nero, i pregiudizi, le paure, la sfida dell'integrazione... Un film con una sceneggiatura ben scritta, una regia efficace, interpreti poliedrici... insomma un film ben fatto. 

Scevro da qualsiasi volgarità “Lezione di cioccolato” diverte grazie ad una comicità basata sullo spaesamento del protagonista, Mattia che da arrogante geometra, insofferente verso le esigenze del prossimo, si deve trasformare in Kamal, egiziano immigrato. Il cinico geometra per evitare di essere denunciato dal suo “operaio in nero”, accetta di frequentare al suo posto un corso per cioccolatai. 

Così Mattia fingendo di essere Kamal conoscerà un'altra cultura, capirà quali sono i veri valori della vita e imparerà ad amare. 

Valutazioni pastorali: Nella Sacra Scrittura il Signore incita il suo popolo all’attenzione allo straniero perché anche Israele un tempo era stato straniero (Cf Dt 5, 15)… Mettersi nei panni dell’altro, condividere le stesse gioie e le stesse sofferenze è il passo prioritario affinché si possa andare oltre le paure, i pregiudizi, gli sfruttamenti e riconoscere che dinanzi a sé si ha una persona.
Un passo fondamentale per promuovere il valore dell'integrazione è avere presente che la diversità è ricchezza che se riconosciuta e accolta potrà davvero cambiare in meglio le nostre vite.

mercoledì 16 novembre 2011

Cineforum "Razzismo vs Integrazione"

Percorso tematico: Razzismo vs Integrazione
Secondo film: Freedom Writers

Un film di Richard LaGravenese. Con Hilary Swank, Patrick Dempsey, Imelda Staunton, Scott Glenn, April Lee Hernandez. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 123 min. - USA, Germania 2007. 

Soggetto:
Erin Gruwell è una giovane insegnante di lettere al suo primo incarico in un liceo. Siamo a Los Angeles nel 1992, poco dopo gli scontri razziali che avevano messo a ferro e fuoco la città. Erin si vede affidare una classe composta da latinoamericani, cambogiani, afroamericanie un unico bianco. Provengono tutti da realtà sociali in cui il degrado e la violenza costituiscono parte integrante della vita quotidiana. Le istituzioni li vedono come un peso morto da "parcheggiare" in attesa che tornino nella strada. "La Gruwell" (così prenderanno a chiamarla i ragazzi) non si arrende né di fronte all’istituzione né di fronte agli allievi che inizialmente la respingono convinti che sia l’ennesima insegnante disinteressata al loro vissuto. Riuscirà a convincerli ad uscire dalla gabbia delle gang e a guardarsi dentro scrivendo dei diari che diverranno un libro. 

Recensione
Los Angeles, 1992: città assediata da un'ondata di violenza di "guerra" tra bande/gang di gruppi etnici, sedata con l'intervento dell'esercito il due maggio dello stesso anno, pur se scatenata dall'assoluzione dei quattro poliziotti responsabili del pestaggio di Rodney King. Questo evento rappresentava il culmine di una situazione ormai da molti anni in procinto di esplodere, questo evento sembrava aver chiuso il progetto di ogni possibile sogno di integrazione, lasciando spazio solo all'odio razziale e alla paura dell'altro... Ma la speranza di un mondo migliore è difficile da uccidere!

Freedom writers è un film tratto da una storia vera, e narra la vicenda di una coraggiosa insegnante, Erin Gruwell, che osò credere con tutto il cuore in un programma di integrazione razziale sorto all'indomani delle rivolte a Los Angeles. I suoi alti ideali tuttavia si scontrarono molto presto con la crudele realtà dei fatti: da una parte dovette affrontare una classe problematica, caratterizzata da tensione e spesso dalla lotta per la sopravvivenza, mentre d'altro canto fu ostacolata da un sistema a favore dell'integrazione solo sulla carta, sistema che in realtà creava "ghetti" di segregazione per le categorie di persone più svantaggiate. La lotta della Gruwell è quindi una lotta dal basso e nel cuore di adolescenti che troppo presto nelle loro vite hanno conosciuto una sofferenza tale da renderli adulti precocemente e contro la loro volontà. Erin Gruwell trovò un proprio metodo spingendo i ragazzi a mettere su carta la loro rabbia e la loro frustrazione, facendo capire loro di non essere soli e insieme è possibile costruire qualcosa di più grande... 

Valutazioni pastorali
Spesso ci troviamo di fronte decisioni prese dall’alto che puntano ad un’integrazione solo sulla carta e non ad una vera integrazione. Giocare sull’integrazione parte da una verità cristiana semplice, ma che spesso si ha troppa paura per realizzare: l’amore per l’altro! È solo a partire da questo, amando l’altro come me stesso, mettendo cuore e passione in ciò che si fa, che si può superare la paura dell’altro, il finto sentirsi sicuri dietro la realtà del “ghetto” e raggiungere una vera integrazione. Tutto questo lo si può costruire a partire dalla "passione educativa", come il film ci prospetta...

domenica 13 novembre 2011

Saluto a Guardia Lombardi

Rosso Comunità
Caro Don Carmine,
quando tre anni fa arrivasti nella nostra parrocchia subito si notò la tua tranquillità e il tuo fare umile e sincero. Tutti apprezzammo la semplicità con la quale, nelle tue omelie, riuscivi a rendere comprensibili concetti piuttosto difficili e a farli arrivare dritti al cuore della gente. Poi, pian piano è venuto fuori anche un altro lato del tuo carattere quello scherzoso, gioioso e anche un po’ irrequieto. Con la tua voglia di organizzare hai coinvolto tanti giovani in attività quali il grest, la gmg, il corso di cresima spronandoci a vivere una vita gioiosa e serena. Ci hai insegnato a credere in una chiesa non solo giovane, ma soprattutto moderna. Una chiesa che sappia affrontare le contraddizioni che per secoli l’hanno afflitta. Hai donato a noi tutti l’essenza di una fede critica e razionale, che debba interrogarsi ogni giorno e cercare delle risposte evitando di accodarsi alle regole del passato e discostandosi dai modi di agire moderni della società. La conoscenza degli ultimi apparecchi informatici (come: l’iphone, l’ipode, la ps3 e il pc) sono stati una delle tue carte vincenti. Hai infatti dimostrato che questi recenti ritrovati della tecnologia, giudicati con scetticismo dalle generazione più adulte, possono essere anch’essi utilizzati al servizio della chiesa per fare in modo che molti più giovani entrino in contatto con la parola di Dio. In questi tre anni hai dovuto affrontare anche tante difficoltà, che però non hanno minimamente intaccato il tuo essere. Il compito più faticoso è stato sicuramente quello di dover convivere con la viva irruenza di Don Rino.Grazie di cuore Don Carmine, quando percorrerai la strada per Andretta ricordati di venirci a salutare perché qui a Guardia c’è tanta gente che ti vuole bene.

Guardia Lombardi, domenica 13 novembre 2011
Giuseppe Troiano
parrocchiano

giovedì 10 novembre 2011

Cineforum "Razzismo vs Integrazione"

Tra i tanti hobbies della mia esperienza di vita, uno che predomina è sicuramente il cinema - come avrete già intuito!
...Perché dunque non postare film preferiti e percorsi di cineforum tematici che durante questi anni mi hanno accompagnato e guidato negli svariati incontri di catechesi proposti?
La risposta evidentemente positiva - sto facendo tutte cose io! - mi da lo slancio per consigliare a voi tutti alcuni percorsi di film che potranno culturalmente arricchirvi, provocarvi e riaccendere un sano spirito critico che sappia leggere ciò che avviene intorno a noi... Che tu sia una persona, o una famiglia, o un gruppo di amici, o un gruppo giovani, o un gruppo adulti, o un gruppo parrocchiale questo potrà essere uno strumento utile per interrogarti su: "Chi sono io?"; "Chi è l'altro/l'Altro?"; "Come va il mondo?"

Il primo percorso tematico che vi propongo è: "Razzismo vs Integrazione"...
...In un paese come il nostro in cui il fenomeno dell'immigrazione negli ultimi decenni ha avuto una forte impennata generando entusiasmi e per lo più paure nell'incontrare e accogliere l'altro diverso da me per nazionalità, pelle, cultura, religione, status economico e sociale, forte sorge l'esigenza di conoscere realmente il fenomeno e le persone e di non chiudersi pregiudizialmente dietro la "paura dell'altro"...
Nello specifico, ad oggi il 10% della popolazione italiana viene da altre nazioni, e questo fa degli immigrati presenti sul territorio non più solo un fenomeno da controllare e arginare, ma una sfida per ciascuno di noi chiamato a superare paure e pregiudizi, a giocarsi nell'integrazione di storie e culture diverse, ad incontrare persone con le quali costruire il nostro futuro...


Percorso tematico: Razzismo vs Integrazione
Primo film: CRASH - Contatto fisico (Crash)

Genere: Drammatico 
Regia: Paul Haggis 
Interpreti: Sandra Bullock (Jean Cabot), Brendan Fraser (Rick Cabot, marito di Jean), Don Cheadle (Graham Waters), Matt Dillon (Ryan), Thandie Newton (Christine Thayer), Ryan Phillippe (Tommy Hanson), Jennifer Esposito (Ria), Terrence Dashon Howard (Cameron Thayer), William Fichtner (Jake Flanagan), Chris "Ludacris" Bridges (Anthony), Karina Arroyave (Elizabeth), Larenz Tate (Peter Waters), Dato Bakhtadze (Lucien). 
Nazionalità: Stati Uniti/Germania 
Distribuzione: Filmauro 
Anno di uscita: 2005 
Orig.: Stati Uniti/Germania (2004) 
Sogg.: Paul Haggis 
Scenegg.: Paul Haggis, Bobby Moresco 
Fotogr.(Panoramica/a colori): J. Michael Muro 
Mus.: Mark Isham 
Montagg.: Hughes Winborne 
Dur.: 107' 
Produz.: Sarah Finn, Andrew Reimer, Don Cheadle, Cathy Schulman, Robert Moresco, Bob Yari, Mark R. Harris, Paul Haggis. 
Giudizio: Raccomandabile / problematico /dibattiti** 
Tematiche: Alcolismo; Emigrazione; Famiglia - genitori figli; Malattia; Male; Matrimonio - coppia; Razzismo; Violenza; 

Soggetto: Due giorni a Los Angeles. Tante storie entrano in contatto tra loro. Jean, una casalinga, cerca di continuo il marito Rick, procuratore distrettuale. Un immigrato iraniano compra una pistola per difendere il proprio negozio aperto 24 ore al giorno. Un famoso regista televisivo di colore viene fermato dall'agente Ryan che apostrofa i due con insulti razzisti. Lo stesso Ryan a casa si prende cura dell'anziano padre malato. Un detective negro ha una madre che si droga, e un fratello che ruba automobili mentre con un complice si lancia in teorie sulla giustizia nella società. A fianco di Ryan, una giovane recluta della polizia mette i propri nervi a dura prova. 

Recensione: "In ogni metropoli si incontrano tantissime persone (...) ma a Los Angeles i suoi abitanti sono talmente barricati (...) da non incontrarsi mai, ed è tanto il loro desiderio di avere un contatto fisico.."
Inizia così questo film, con la voce del detective Graham Waters che descrive la sua città. Una città fatta di scontri tra etnie, storie, culture, religioni... Una città fatta di "non-incontri" nell'indifferenza cronica in cui ciascuno non si interessa realmente di conoscere l'altro e rimane chiuso nel suo mondo.
I protagonisti sono diversi e ciascuno di loro mostra uno spaccato della realtà americana: vi è il poliziotto americano che abusa del proprio potere, due ragazzi di colore delinquenti, un ex galetto con famiglia divenuto onesto e via discorrendo. Il collante che lega le loro vite è il razzismo e il pregiudizio nei confronti di culture diverse, volutamente ostentato in alcune scene per rimarcare il concetto che l'odio spesso nasca dalla semplice ignoranza, dalla frustrazione per una vita avara di sorrisi e di gratificazioni. 
La sceneggiatura è parte integrante del messaggio che il film vuole lanciare: è toccante e capace di coinvolgere emotivamente lo spettatore. La telecamera è spesso puntata sulla strada, sui silenzi dei personaggi, sui loro sentimenti; caratterizzata da musiche malinconiche e suggestive poi, insieme ad immagini molto forti, rende al meglio la sensazione della solitudine. 
Ciò che emerge guardando Crash - contatto fisico è come la scarsa comunicazione, uno dei nodi cruciali della società contemporanea, possa portare al non incontro e all'odio per l'altro. 
La fine del film però mostra uno prospettiva di speranza in cui l'incontro con l'altro e il superamento di ogni paura e pregiudizio si realizza grazie ad un uscire fuori da sé, ad un gesto di amore gratuito...

Valutazione Pastorale: Una struttura corale, a cerchi concentrici, disegna una città (forse la vera protagonista), la sua bellezza, la sua bruttezza, i suoi luoghi intermedi. Gli uomini della legge sono duri e spietati oltre il necessario, ma poi si lasciano andare a gesti di affetto. Gli equilibri vacillano a Los Angeles, il terremoto, più interiore che geografico, é sempre in agguato. La pistola é lì, la mano deve decidere se premere o no il grilletto, la testa dice alla mano cose che il cuore non vuole sentire. Paul Haggis, già sceneggiatore per Clint Eastwood, esordisce alla regia con un proprio copione che fotografa una umanità sazia e dolente, generosa e confusa, solidale e sospettosa. La pietas sorregge un'impalcatura ammantata di stupori e di deliri. Si scava nelle coscienze, si pongono domande forti, si cercano risposte 'alte'. Un film da vedere con attenzione che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come raccomandabile, problematico e adatto per dibattiti.

lunedì 7 novembre 2011

Un saluto a Morra De Sanctis

Rosso Comunità...
...un saluto a Morra

"Rosso Comunità"
...Per tenere sempre accesa una lampada più importante dei contenitori (luoghi...) esterni (...dove una persona si trova) è il rimpinguare l’olio che tiene sempre viva la fiamma del nostro amore per Cristo e dell’amore vicendevole tra di noi... (Cf Mt 25, 1-13)
Si parte per un’altra comunità e per un'altra avventura ma voi...
“...Non siate tristi come gli altri che non hanno speranza!” (1 Ts 4, 13)
...E la nostra speranza si fonda sul Signore e sul mistero della sua Resurrezione di cui ciascuno di noi è parte... non sugli uomini! Crederci davvero nella Risurrezione vuol dire credere che ogni morte, ogni distacco, ogni morire a se stessi per amore dell’altro genera nuova vita ed un amore più grande...
Costruttori di speranza, credenti nella Risurrezione... e questi anni abbiamo cercato di costruire insieme proprio la speranza...
...La speranza di un vivere e collaborare insieme volendoci bene per qualità e limiti e promuovendo il valore più importante: la comunione tra di noi, al di là della attività proposte o dei rispettivi carismi e propensioni... e credo che la comunione sia proprio questo: tenere insieme le persone, tenere insieme le differenze che sono ricchezza, senza averne paura e senza cadere nella tentazione di appiattire tutto sulle proprie sensibilità... Sposare il tutto dell’altro anche se questo a volte costa un morire a se stesso.
...La speranza di un piccolo gruppo di giovani che ha vissuto varie esperienze di preghiera, catechesi, di gioco promosso per i più piccoli, di volontariato, di viaggio, di conoscenza e incontro reciproco e soprattutto di conoscenza del Signore Gesù, a cui ciascuno di loro sta cercando di dare un posto nel suo cuore, chiedendosi continuamente: “chi è il Signore per me?” e “come renderlo sempre parte della mia vita?”
...La speranza, per alcuni, di sentire l’esigenza di approfondire in maniera seria la propria fede partecipando ad esercizi spirituali, a percorsi di approfondimento della conoscenza della Parola di Dio, a corsi di formazione teologica e pastorale e a dare un contributo attivo alla nostra chiesa diocesana.
...La speranza di persone che nel loro piccolo si stanno sempre più innamorando del proprio territorio, del proprio paese credendo fermamente nel valore del bene comune e dello spendere la propria vita per questa terra.
...La speranza di una comunità che si sta sempre più radunando attorno alla Mensa, credendo fermamente nell’importanza della partecipazione comunitaria alla Messa domenicale... è da qui che parte tutto! E’ da qui che parte la speranza! E’ da qui che nasce la fonte del vero e pieno amore vicendevole che cambia le nostre vite, che cambia il nostro paese, che cambia il mondo!
“...Non siate tristi come gli altri che non hanno speranza...” (1 Ts 4, 13) perché la nostra speranza ha la sua radice proprio su questo amore che non finirà mai, che non ci farà mai ripiegare su noi stessi, che ci permetterà sempre di essere costruttori di qualcosa di più grande, che ci terrà sempre uniti...
...Pertanto, vi saluto nel Signore, il quale ci farà sempre incontrare ancora una volta e costruire insieme!

Morra De Sanctis, domenica 6 novembre 2011
Carmine Fischetti
presbitero/pellegrino